Musica nuova dall'800 e un Festival in crescita costante: questi sono i due punti che vorrei sottolineare nella mia breve presentazione.
Nella prima parte dell’800 l’evoluzione formale della musica raggiunse un equilibrio tra le varie componenti del discorso musicale che, forse, non avevamo mai visto nei periodi estetici precedenti e che non ritroveremo nemmeno in quelli seguenti.
Per questo, a parer mio, le composizioni di quel periodo sopravvivono con grande slancio al passare del tempo ed oggi popolano abbondantemente le stagioni concertistiche, risuonano continuamente nei nostri ambienti abitativi e lavorativi e supportano con grande efficacia i messaggi promozionali di sempre innovativi ed estrosi pubblicitari. Rossini, Beethoven, Mendelssohn, per citare qualche compositore di quel periodo, sono parte della nostra formazione culturale ed emozionale.
Per questo, la straordinaria avventura intrapresa nella ricerca di altra musica di quel periodo ci continua a riservare enormi soddisfazioni: si tratta di musica certamente poco eseguita (che con errore voluto definiamo nuova), ma che all’ascolto sentiamo già come nostra.
Osservando il programma dell’edizione 2024, poi, possiamo vedere come il festival sia in costante crescita: numero di rappresentazioni in aumento, opera riproposta più articolata, collaborazioni con enti sempre più interessanti (quest’anno si aggiunge l’Accademia della Scala).
Orchestra Sinfonica G. Rossini
