Fano, nell'ambito di un cantiere edile situato all'angolo tra via Roma (antica via Flaminia) e via dell'Abbazia, a poche centinaia di metri fuori dalla città antica, sono stati inaspettatamente scoperti i resti di una villa suburbana di età romana, di un grande sepolcreto - sviluppato sopra e accanto ai resti della villa fino all'età post rinascimentale - e della medievale Abbazia di San Paterniano.
La parte di edificio di epoca imperiale venuta alla luce a partire dal 2004, si estendeva su di una superficie di circa 600 mq, ad una profondità di circa 1,50 m dal piano di calpestio e si trova oggi sotto il pavimento di un parcheggio all'aperto, a pochi passi dall'edicola di S. Paternianino. Prima della visita ai resti sotterranei, sarà possibile visitare l'Oratorio di San Martino, detto San Paternianino, piccolo edificio di forma esagonale, eccezionalmente aperto grazie al Fai, situato in Via dell'Abbazia. Nella lapide che sormonta l'ingresso, collocata nell'anno 1600 in occasione del suo restauro, una iscrizione in latino ricorda che in quel luogo, per oltre mille anni, venne custodito il corpo di S. Paterniano.
I resti dell'edificio, articolato in una parte centrale più antica, risalente alla prima età imperiale, e in ampliamenti successivi, mostrava almeno 20 ambienti, non tutti posti alla stessa quota, la maggior parte dei quali con pareti affrescate e pavimentati in origine a mosaico e a lisca di pesce, con un grande impianto di canalizzazione che li attraversa nella zona sottostante. Grazie al prezioso contributo dell'archeologa Vanessa Lani, direttrice della Rete Museale Flaminia che ha seguito gli scavi dell'area fin dall'inizio, e della volontaria Fai Milena Rovinelli responsabile del coordinamento scuole, gli apprendisti Ciceroni del Fai sapranno guidarvi tra le rovine con dovizia di particolari e racconti aneddotici e, soprattutto, farvi provare l'emozione della scoperta come se quei reperti così antichi fossero appena emersi dall'oblio dei secoli.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Si tratta di una visita eccezionale perché quest'area archeologica, dopo un iniziale avvio dei restauri e un primo progetto di musealizzazione realizzato solo in parte, è stata finora chiusa al pubblico e frequentata solo dai tecnici e dagli studiosi. Potrete, dunque, vedere in un percorso ad altezza d'uomo, alcuni pavimenti, muri con parti di affreschi, canalizzazioni, resti pavimentali della medievale Abbazia di San Paterniano ed alcuni resti strutturali di sepolture di diversa tipologia e datazione. La scoperta di questo sito riveste una eccezionale importanza scientifica, perché attesta l'esistenza della più antica chiesa sorta nel comune di Fano, di cui resta ancora oggi memoria nel nome della via "dell'Abbazia" e nella piccola edicola ottagonale dedicata a San Paterniano. Il complesso, con l'edificio di età romana collegato ad un sepolcreto monumentale affacciato sulla vicina via Flaminia, è anche lo specchio di una nutrita comunità cristiana che a partire dall'epoca tardo antica aveva qui il suo principale cimitero, che continua ad incrementarsi per diversi secoli fino all'età moderna.
Testo scritto da Gruppo FAI di Fano