Piccolo gioiello nascosto nel cuore storico della città, fuori dai più battuti itinerari turistici, questa incantevole chiesa di modeste dimensioni spicca per la sua essenziale semplicità architettonica, e per essere stata, secondo una leggenda popolare, la prima cattedrale della città.
La tradizione, o meglio la leggenda, narra che la chiesa di San Pietro in Episcopio fu la prima cattedrale fanese fondata nel 78 d.C. dal vescovo Sant'Apollinare di Ravenna. Recentemente datata al periodo compreso tra la metà del VI al X secolo, è conosciuta anche come S. Pier Vescovile o, come dicono i fanesi, San Piruschin. La piccola chiesa resistette alle invasioni e incurie del periodo medievale ma con la costruzione dell’attuale Cattedrale, perse progressivamente gran parte della sua importanza; nel 1586 ospitò gli eremiti dell’ordine del beato Pietro da Pisa e fu scelta come luogo di sepoltura dalla prestigiosa famiglia nobile della casata dei Rinalducci le cui lapidi si trovano tutt’oggi nella cripta. Purtroppo dei ricchi arredi che adornavano il soffitto,fatti fare appositamente da Girolamo Rinalducci, non rimane più traccia a causa dei danni strutturali causati dal devastante terremoto del 1930. Dopo la morte di Girolamo i tre secoli successivi videro l’inesorabile declino della chiesetta, prima con l’abbandono dei Rinalducci per la nuova cattedrale, poi dagli stessi canonici e dai fedeli che le preferirono le nuove sfarzose chiese barocche. Abbandonato a sé stesso l’edificio ospitò successivamente addirittura una falegnameria fino a ritornare in tempi recenti alla sua semplice bellezza grazie a numerosi restauri.
L'esterno è caratterizzato da una nuda facciata a capanna in pietra arenaria con un bel portale ad arco; l'interno è a navata unica con un nuovo soffitto a capriate e un pavimento in cotto, dietro l’altare il crocifisso ligneo è copia di un'opera dello scultore Alessandro Algardi.