Dedicata al patrono principale della città di Fano, la chiesa di San Paterniano, eretta alla metà del XVI secolo, accoglie a tutt’oggi le reliquie del Santo all’interno di una suggestiva cornice tipicamente rinascimentale.
La chiesa di San Paterniano è dedicata ad uno dei patroni della città, che secondo la tradizione nacque a Fano e divenne dapprima eremita, successivamente abate in un monastero ed infine vescovo della città stessa. La basilica sorge nel luogo dove precedentemente era stata eretta l’antica abbazia di San Paterniano abbattuta per ragioni di ordine militare. Il nuovo progetto della chiesa, che prevedeva anche un convento al suo interno fu attribuito a Jacopo Sansovino, seppure non vi siano documenti che ne attestano la veridicità. La costruzione fu invece concessa dall’allora Papa Paolo III. Al momento della consacrazione, nel 1558, la chiesa si presentava compiuta nella parte interna, con la presenza di tre navate con linee sobrie e decorazioni tipiche del cinquecento, mentre risultava incompiuto l’esterno rivestimento in pietra.
All’interno sono presenti due altari: il primo, sulla destra dedicato allo Sposalizio della Vergine del Guercino, il secondo, invece, presenta una tela con la Vergine adorata dai santi. Nella cappella situata a destra del presbitero sono custodite le ossa del Santo dal 1551 all’interno di un antico sarcofago tardo-romano. L’affresco della cappella e quello del catino absidale sono opera del pittore Giovanni Battista Ragazzini. E’ dalla porta laterale che si accede al chiostro dominato dal campanile ricostruito secondo l’antico disegno dopo i bombardamenti ad opera dei tedeschi nel 1944. Il chiostro, che risulta fosse già stato costruito nel 1528, è composto da ventiquattro colonne di ordine corinzio del porticato che delimitano lo spazio aperto centrale. Al centro possiamo ritrovare il puteale della cisterna progettato da Jacopo Bambagiani, il quale si presume essere lo stesso autore del portale della chiesa.