Grande e maestoso, con l'angolo fortificato che si innalza dal centro di Fano verso il mare come la prua di una nave, il Bastione Sangallo domina, con la sua imponenza, un lungo tratto di costa e chiude le antiche Mura Malatestiane parallele alla costa orientale. Voluto da Papa Clemente VII a ulteriore protezione della città, e progettato nel 1532 dall’architetto Antonio da Sangallo di cui ancora porta il nome, il Bastione ha rappresentato per secoli il punto nevralgico della difesa costiera della città.
Nel 1463, come ricorda la lapide affissa sulla Porta Maggiore, la Signoria malatestiana cedette, e con lei, parte della cinta muraria, alle cannonate d’assedio di Federico Montefeltro, che restituì la città alla Chiesa. Nel 1532, papa Clemente VII commissionò la costruzione di un baluardo per proteggere Fano dalla minaccia della flotta turca proveniente dalle sponde della Dalmazia. Il progetto venne affidato all’architetto Antonio da Sangallo, detto il Giovane, che brillava nell’effervescente panorama delle maestranze artistiche della corte papale.
Situato all’estremo angolo orientale della città, Bastione Sangallo, detto anche Baluardo del Sangallo o Polveriera, chiudeva le antiche Mura Malatestiane parallele al mare all'angolo orientale che a loro volta seguivano l'andamento dell’antica cinta romana.
La costruzione del bastione era probabilmente parte di una serie di progettati interventi rimasti solo sulle carte ora conservate presso gli Uffizi. Secondo queste rappresentazioni cartografiche della città di Fano, la vecchia cinta muraria malatestiana, considerata obsoleta, doveva essere allargata e rinforzata da altri quattro bastioni. Tali progetti rimasero incompiuti, ma divennero la base per le raffigurazioni di Fano durante tutto il Seicento. L’edificazione dell’imponente opera di fortificazione durò oltre vent’anni e fu portata a termine nel 1552 da Luca da Sangallo, sotto il pontificato di Giulio III, il cui simbolo campeggia nell’angolo esterno del bastione.
La pianta pentagonale, le cuciture in pietra bianca per rafforzare il mattone, l’uso del laterizio, l’inclinazione esatta erano le caratteristiche tipiche della Fabbrica dei Sangallo, le stesse riscontrabili nelle mura e nel baluardo di via di Porta Ardeatina a Roma.
All'interno, il bastione si suddivide in due livelli distinti. Il livello superiore, chiamato "piazza alta", offriva una posizione elevata dalla quale le artiglierie avevano un controllo sulla costa e sulla spiaggia. Il livello inferiore, invece, era diviso in una "piazza a mare" e una "piazza a monte", entrambe dotate di porticati. La santabarbara, conosciuta anche come Polveriera, era situata nel punto più difeso e inaccessibile del bastione. La particolare conformazione dei bastioni consentiva di effettuare tiri di artiglieria in posizione nascosta al nemico, sia lungo la cortina muraria, noto come tiro di fiancheggiamento, che verso l'esterno.
All'inizio del secolo corrente, il tratto restante delle mura malatestiane che si estendeva dal Bastione Sangallo fino alla Porta Maggiore, è stato demolito, mentre il bastione, recentemente riqualificato, è un vivace e animato ritrovo culturale cittadino.