Ad attendervi all’interno di una suggestiva cornice settecentesca, oltre agli stucchi e agli ornamenti tipicamente barocchi, tre splendide pale dei più importanti protagonisti del Rinascimento italiano: Pietro Vannucci detto il Perugino, il suo giovanissimo allievo Raffaello e il padre di quest’ultimo Giovanni Santi.
La chiesa di Santa Maria Nuova, originariamente chiesa parrocchiale di San Salvatore, affonda le sue origini in età medioevale, nel 1518 venne però concessa ai Frati Minori Osservanti in fuga dal loro monastero di San Lazzaro durante l’assedio di Fano del 1517 da parte delle milizie roveresche. Furono proprio i frati a riedificare il luogo rendendolo come è visibile oggi. Risale al 1543 l’elegante portico a tre arcate sostenute da colonne corinzie con coperture a vela, dal quale di accede all’interno della chiesa, caratterizzato da un portale a candeliere realizzato da Bernardino di Pietra Carona. La vasta navata, consacrata nel 1557, ha purtroppo subito un completo rinnovamento nel biennio 1706-1708 e a questo periodo risalgono gli otto grandi altari laterali dipinti a finti marmi, i caratteristici medaglioni ovoidali con figure di santi sulle paraste, e la grande volta a sesto ribassato. Ad arricchire ulteriormente la chiesa vi è un coro ligneo, commissionato inizialmente dai frati minori per la precedente chiesa e ultimato nel 1489. Sul lato destro dell’edificio si apre invece il convento con due chiostri, dei quali è possibile ancora osservare alcune colonne ioniche e diversi ambienti di origine cinquecentesca.
Il campanile, di origine ottocentesca, venne abbattuto nel 1944 a causa dei bombardamenti bellici.
Entrando nella suggestiva chiesa, degne di nota sono le splendide pale d'altare poste sul primo e sul secondo altare di sinistra. La prima opera di Giovanni Santi, datata 1490, raffigura la Visitazione ed è considerata una delle più belle opere del padre di Raffaello nella sua fase matura.
La seconda pala, risalente al 1488, l'Annunciazione, è opera di Pietro Vannucci, detto il Perugino.
Nel terzo altare sulla destra è possibile ammirare la pala con la Madonna in trono col Bambino e Santi, opera firmata dal Perugino e datata 1497, sormontata da una lunetta raffigurante la Pietà; da segnalare la bellissima predella con le Storie della Vergine, alla cui realizzazione non è da escludere possa aver collaborato il giovane Raffaello, allievo del Perugino. Si tratta di una delle opere più belle dell’artista per la grazia e la raffinatezza delle figure, magistralmente espressa dall’immagine di Maria Maddalena a cui il Perugino riserva particolare cura nell’acconciatura e nell’abbigliamento.