Per entrare davvero nel cuore della Fano romana ed ammirare le sue antiche rovine, è necessario scendere due metri sotto il livello stradale. Qui è possibile scoprire le imponenti strutture murarie rinvenute sotto la Chiesa e il Convento di S. Agostino che oggi costituiscono l’omonima area archeologica e addentrarsi in un percorso sotterraneo per compiere un affascinante viaggio lungo più di 2000 anni!
Conosciute già dai secoli passati, le antiche strutture murarie romane inglobate sotto il convento e la chiesa di S. Agostino, hanno stimolato per secoli la fantasia e suscitato l’interesse di studiosi ed appassionati. Riemerse tra il 1840 e il 1842 a seguito di lavori, sono state identificate alternativamente con i resti della famosa Basilica di Fano progettata dall’architetto Vitruvio e descritta nel suo De Architectura o con quel tempio della Fortuna che diede il nome alla città. Oggi i resti di quelle antiche rovine si articolano in un grosso muro perimetrale esterno lungo trenta metri ed alto quattro, articolato in pilastri e finestre, una struttura radiale composta da pilastri quadrangolari legati, tramite degli archi, a muri di pianta trapezoidale e una grande esedra cui si affianca un ambiente porticato con copertura a volta. Il criptoportico aveva la funzione di sostenere i piani superiori, ma anche quella di ricoprire un ruolo importante nell’economia delle funzioni praticate nell’edificio, per il quale si è ipotizzata la suggestiva identificazione con la famosa Basilica civile realizzata dall’architetto Vitruvio Pollione. Altra ipotesi, avallata dalla tradizione medievale e rinascimentale, è che qui sorgesse il tempio della Fortuna, il complesso santuariale dedicato alla divinità Fortuna. Non stupirebbe in questo secondo caso la continuità di tipo religioso di un'area che accoglierà più tardi la medioevale Chiesa di S. Lucia e poi quella di S. Agostino. Scavi più recenti hanno riportato alla luce oggetti di uso quotidiano e monete che testimoniano una continuità di insediamento dalla tarda epoca repubblicana a quella medioevale. Quale che sia stata la reale origine delle antiche rovine romane, la visita alla vasta area archeologica di Sant’Agostino permette di compiere un suggestivo viaggio nel passato antico della città.