Museo Civico - Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano

Lo splendido palazzo monumentale dei Malatesti è sede oggi del Museo Civico – Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano. Al suo interno una raccolta di straordinaria varietà, dai reperti archeologici di antiche civiltà, ai preziosi dipinti del XVIII secolo, ad opere moderne e contemporanee, offre un excursus unico nella storia e nell’arte della città.

Il Museo Archeologico e Pinacoteca di Fano fu istituito nel 1898 ed allestito nell'ala nord-orientale del Palazzo Malatestiano. Il Palazzo, fatto costruire da Pandolfo III Malatesti tra il 1413 ed il 1421 rimase la residenza dei Malatesti fino al crollo della signoria avvenuta nel 1463. Nel corso degli anni, il palazzo ha subito una serie di trasformazioni e modifiche strutturali significative a causa anche di incendi e dei saccheggi napoleonici. La sua storia è segnata dalla devastazione causata dal terremoto nel 1874, che ha ridotto il palazzo in rovine. Gradualmente, ha iniziato a risorgere grazie ai restauri avvenuti nel 1930 e nel 1957. Primo esempio di architettura rinascimentale, il palazzo oggi è sede del Museo Civico – Museo Archeologico e Pinacoteca del Palazzo Malatestiano che ospita la Sezione Archeologica con reperti di epoche dalla protostoria alla romanità; la Sezione delle Ceramiche, con un'ampia collezione di ceramiche che va dal XIV al XIX secolo; la Sezione della Numismatica dove sono contenute collezioni di monete romane, dell’antica Zecca fanese e medaglie del periodo malatestiano; la Pinacoteca, che occupa diverse sale del palazzo.

MUSEO DEL PALAZZO MALATESTIANO – SEZIONE ARCHEOLOGICA 

Allestita al piano terra del suggestivo Palazzo Malatestiano, la Sezione Archeologica consente di compiere un viaggio a ritroso fino agli albori della civiltà fanese, dalla preistoria alla romanità. Il museo espone principalmente reperti locali, provenienti sia da collezioni private che dal mercato antiquario. Il primo allestimento si deve al conte Gregorio Tomani Amiani nel 1882. Circa dieci anni dopo i reperti archeologici vennero collocati nell’ala orientale del palazzo. La maggior parte della collezione accoglie reperti preistorici, protostorici e romani dalla zona di Fano e dintorni. Significative sono le testimonianze scultoree relative alla colonia di Fanum Fortunae tra cui si segnala in particolare la statua dell’imperatore Claudio e una testa femminile identificata con Ottavia, rivenuti nel convento di San Filippo nel 1899. All’interno della collezione è possibile poi osservare lastre tombali e raccolte lapidarie, mosaici pavimentali e cippi miliari. Tra i mosaici pavimentali di maggiore rilievo è il mosaico della Pantera, osservabile nel sottoportico del palazzo risalente alla metà del II secolo d.C, rinvenuto negli anni Cinquanta e pertinente a una domus. Il mosaico a tessere bianche e nere venne staccato e ricomposto nel luogo in cui oggi risiede. È costituito da una ricca decorazione geometrica e da un emblema centrale raffigurante una pantera cavalcata da un personaggio alato riconducibile all’ambito dionisiaco, all’interno di una cornice di tralci di vite. Altro mosaico di particolare pregio, formato da tessere di colore e stile simile, il mosaico del Dio Nettuno, stante alla guida di una quadriga guidata da cavalli marini. Il Dio è rappresentato nudo, barbato e con il tridente nella mano destra ed il mantello che poggia, svolazzando, sul braccio sinistro. I cavalli invece sono disposti simmetricamente, due a e destra e due a sinistra, adattandosi alla forma circolare del mosaico. Tra i reperti di particolare rilievo il famoso cippo graccano, rinvenuto nel XVIII secolo in località San Cesareo e che testimonia l'avvenuta applicazione della Lex Sempronia anche nel territorio fanestre.
Completano la collezione statuaria la grande statua mutila raffigurante l'imperatore Claudio e alcune teste in pietra e in marmo fra le quali spicca la splendida testa muliebre, ritratto di Ottavia, sorella di Augusto, e la raffinatissima statua della Fortuna in pregiato marmo lunense databile tra il I e il II secolo d.C. Acefala e priva di arti, la statua, a grandezza quasi naturale e di alta qualità artigianale, fu rinvenuta a Fano durante degli scavi eseguiti nel 1948 nell' area del Vescovato e rappresenta senza dubbio la divinità della Fortuna come testimoniato dalla cornucopia sorretta dall’arto sinistro, simbolo di abbondanza, fertilità e prosperità.

MUSEO DEL PALAZZO MALATESTIANO – PINACOTECA  

Istituita nel 1898, la Pinacoteca ospita una delle più pregevoli raccolte di dipinti delle Marche e testimonia l’excursus della pittura a Fano e nel territorio marchigiano dal XIV secolo ai giorni nostri, evidenziando i contatti e le influenze con differenti correnti artistiche e scuole pittoriche come quella veneta, bolognese e romana.
La raccolta originaria della Pinacoteca è composta da dipinti provenienti da edifici religiosi dismessi, a cui nel corso del tempo si sono aggiunti donazioni e lasciti come la collezione del collezionista Antonelli e il lascito Vici Martelli. Le opere sono esposte seguendo principalmente un criterio cronologico:
al primo piano si trovano la Sala del Caminetto con opere del XIV e XV secolo 
tra cui le pale d'altare come il Polittico di Michele Giambono e del Maestro di Roncaiette, la Madonna col Bambino in trono fra i santi Elena, Zaccaria, Sebastiano e Rocco di Giovanni Santi, padre di Raffaello. In questa sale è possibile anche ammirare il farsetto di Pandolfo III Malatesti, indumento che solitamente veniva indossato sotto l'armatura, rinvenuto durante la riesumazione della mummia del condottiero nella tomba presso l'ex Chiesa di San Francesco.
Accanto alla sala del Caminetto si apre la Sala Grande, luogo di rappresentanza già all'epoca del signore Pandolfo III Malatesti, con copertura a capriate e portale di accesso in pietra che ospita dipinti del XVI e XVII secolo. Tra le opere più interessanti la pala dipinta dai pittori fanesi Bartolomeo e Pompeo Morganti con la Resurrezione di Lazzaro e San Michele Arcangelo. Notevole è anche la collezione di opere di scuola bolognese provenienti dalle chiese cittadine: l'Annunciazione di Guido Reni, il Davide con la testa di Golia attribuita tradizionalmente al Domenichino, l’Angelo Custode del Guercino, le opere del forsempronese Giovanni Francesco Guerrieri e quelle del pesarese Simone Cantarini. Al piano terra attraverso un portale ad arco acuto originario del periodo malatestiano si accede alla Sala Morganti, caratterizzata da un soffitto a travi a vista con mensole intagliate, forse destinata ad armeria in epoca malatestiana e poi ad archivio comunale ed ora destinata ad esposizioni temporanee.

CERAMICHE E NUMISMATICA

Al piano mezzanino, a pochi passi dalla biglietteria, è possibile accedere alla Sala delle Ceramiche e all’attigua Sezione della Numismatica. All'interno della prima sala, nella vetrina al centro, è possibile osservare manufatti e frammenti, parte dei quali restaurati, databili tra il XIV e il XVIII secolo. La provenienza dei lavori è in parte locale, ma sono presenti anche manufatti provenienti da Urbania, l’antica Casteldurante. Si possono ammirare albarelli e pillolieri facenti parte della serie di vasi da farmacia provenienti da diverse farmacie e dall'antico ospedale, decorati con la caratteristica "rosa pesarese", realizzati nel 1803 dalla manifattura Casari e Callegari di Pesaro e alcuni pezzi del servizio da tavola in porcellana del 1782 eseguito per il Comune di Fano dalla manifattura Veneziana di Geminiano Cozzi.

A fianco della sala delle ceramiche è esposta una campionatura della collezione numismatica costituita da monete romane repubblicane e imperiali, medievali e moderne di varie zecche italiane, comprese quelle battute dalla zecca operante a Fano dal 1414 al 1796, oltre che da alcune medaglie tra le quali è da ricordare la bellissima serie di "Medaglie Malatestiane" realizzate da Matteo de' Pasti per Sigismondo Malatesti nel 1446.

Latitudine
43.84360803510506
Longitudine
13.017329040583677
Immagine anteprima
Image
fortuna
Prezzi
Biglietto Intero 8€ / Biglietto Ridotto 5€ (gruppi 15 pp, da 18 a 26 anni) / Ingresso gratuito per minorenni (fino a 18 anni, disabili e accompagnatore, MIC, ICOM, guide, possessori Fano Card)
Dove
Piazza XX Settembre, 4
Orari

Orario invernale (16/09 - 14/06)

Martedì:  9.00 -13.00 / 15.00 -18.00

Mercoledì:  9.00 -13.00

Giovedì:  9.00 – 13.00 / 15.00 -18.00

Venerdì:  9.00 -13.00 / 15.00 -19.00

Sabato:  9.00 -13.00 / 15.00 -19.00

Domenica e festivi:  10.30-12.30 / 15.00 -19.00

 

Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio

 

La biglietteria chiude mezz’ora prima 

BIGLIETTO CUMULATIVO € 10,00 (Museo Civico + Museo della Via Flaminia + Area Archeologica S. Agostino)

Ogni seconda domenica del mese l’ingresso è gratuito ed è possibile usufruire di una visita accompagnata gratuita alle ore 10.30

Telefono
+ 39 0721 887845-887847
Email
museocivico@comune.fano.pu.it
Tipologia Musei e cultura
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